Busiata e maccheroni

11 Febbraio 2010 Off Di Pastaria

Alle origini della pasta in Italia, viaggio nella Sicilia della busiata.

di Oretta Zanini De Vita

Rivista pasta > Pastaria 18 > Busiata e maccheroniQuando nel settembre dell’anno di grazia 812 i veloci sciabecchi musulmani presero terra in quella che un tempo era la Conca d’oro e dove oggi c’è Palermo, non potevano certamente immaginare che questa loro conquista di una terra ricca di acque e di un grano duro speciale, avrebbe dato origine in Italia alla più antica lavorazione della nostra pasta. Acqua, grano e sole per asciugarla. Furono i musulmani ad insegnare alle popolazioni locali la lavorazione dell’impasto di acqua e farina, e dovette trattarsi soprattutto del loro cuscus; come poi le cose siano proseguite, non possiamo dire. Certo si è che in pochi decenni questa terra miracolosa si riempì di mulini e in un paio di secoli la produzione della pasta divenne talmente importante e copiosa che le veloci navi delle repubbliche marinare di Genova e Pisa ne fecero commercio in tutto il mondo allora conosciuto, varcando persino le Colonne di Ercole per portare questo nostro ghiotto prodotto fino in Inghilterra.
La testimonianza di questo copioso commercio ci arriva dal geografo musulmano Al Idrisi che, nel 1154, nello stilare una carta geografica del Regno di Manfredi, figlio dell’imperatore Federico, così racconta parlando di quel tratto di costa: “in Sicilia vi è un paese chiamato Trabia, luogo incantevole dotato di acque perenni e di mulini. In questo paese si fabbrica un cibo di farina a forma di fili in quantità tali da riempire molte navi e da rifornire oltre i paesi della Calabria, quelli dei territori mussulmani e cristiani”. E Trabia si trova oggi sulla costa a pochi chilometri di distanza da Palermo. Ma gli studiosi, con un occhio ad antichi manoscritti musulmani risalenti ai secoli X e XI, fanno risalire a quel momento la comparsa in Sicilia della prima pasta. E d’altronde, a ben riflettere, se la commercializzazione della pasta un secolo dopo era così diffusa, bisognerà pensare che gli albori della produzione fossero spostati molto indietro nel tempo.
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