Fuga dal grano duro

12 Febbraio 2010 Off Di Pastaria

Si preannuncia un crollo per le semine di grano duro nel nostro paese. Le stime degli esperti sulla situazione italiana e internazionale.

di Carlo Pisani

Rivista sulla pasta Pastaria 14 >> GranoMancano al momento elementi di stima ufficiali. Ma è ormai accertato che il rapido dietro front dei listini, con i prezzi alla produzione ridimensionati del 20-30% rispetto all’anno scorso, si tradurrà quest’anno in una forte contrazione delle semine a grano duro in Italia.
In Puglia e nelle altre zone vocate, denunciano gli operatori, si respira un’aria di smobilitazione e rassegnazione. I primi conteggi, non ufficiali, a operazioni di semina ancora in corso, rivelano che gli investimenti degli agricoltori italiani interesseranno grosso modo una superficie di un milione di ettari, con una riduzione valutata attorno al 25-30 per cento rispetto all’ultima annata.
Una fuga, quella dal grano duro, scattata già la scorsa campagna, in scia ai primi ritracciamenti dei prezzi. Che rischia adesso, se il calo delle superfici sarà della dimensione stimata, di compromettere seriamente le possibilità di approvvigionamento dei molini e dell’industria pastaria. Innescando, se anche l’offerta internazionale non dovesse riuscire a compensare i vuoti produttivi interni, nuove pericolose tensioni sul versante dei prezzi.
L’Italmopa, l’associazione che riunisce l’industria molitoria italiana, non ha nascosto di recente i suoi timori sull’evoluzione del quadro mercantile e sugli sviluppi delle semine, spiegando che il crollo dei prezzi, per l’entità dei ribassi, non ha riservato vantaggi a nessuno degli operatori della filiera. [hidepost]
Non ne hanno beneficiato, ovviamente, gli agricoltori, che hanno scontato al contrario pesanti ricadute sul piano della redditività. Ma non ne hanno tratto profitto neanche i trasformatori costretti a svalutare le scorte e a fronteggiare una situazione congiunturale complessa a causa della crisi, soprattutto oltre frontiera, con la domanda estera che assorbe ormai una buona metà della produzione di pasta italiana.
Quanto ai prezzi, il mercato, stando alle rilevazioni camerali di Foggia, ha quotato a fine anno il grano duro poco sopra la soglia dei 180 euro per tonnellata […] La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]