Il problema delle rotture nella pasta secca

5 Marzo 2008 0 Di Pastaria

Il rinvenimento di rotture dei formati nelle confezioni di pasta secca influisce negativamente ed in misura importante sul giudizio del consumatore sulla qualità prodotto. In questo articolo indaghiamo le possibili cause delle rotture dei formati di pasta secca e indichiamo alcuni semplici accorgimenti che possono rivelarsi utili ad arginare un problema che rappresenta un punto critico da non sottovalutare per il successo commerciale della pasta essiccata.

di Alberto Arrighi

Sembrerebbe banale dire che quando una persona fa un acquisto, pretende di avere il massimo della qualità. A fronte di una certa spesa esige di avere un ritorno apprezzabile in termini di qualità. Naturalmente valuta la qualità di un prodotto in base alla percezione che ne ha.
Se questo è vero per tutte le merci che si acquistano, è ancora più importante per un prodotto alimentare, dal consumo del quale dipende il nostro benessere fisico. E in special modo per la pasta, che, al pari del latte e del pane è avvolta da un alone di “sacralità”.
L’acquirente inizia a valutare la qualità del prodotto che andrà ad acquistare già dalla confezione; è sì attratto dai colori della confezione, ma immediatamente dopo il suo occhio cercherà di indagare la qualità del prodotto contenuto. Una confezione trasparente, il cui contenuto sia visibile ed indagabile, sarà normalmente preferita ad una non trasparente, che interpone una barriera, anche di natura psicologica, tra il consumatore ed il contenuto. Solo una grande marca, che si è conquistata nel tempo la fiducia della propria clientela, può permettersi il lusso di vendere a “scatola chiusa”; le marche meno note, che debbono “vendersi”, sono obbligate a mostrare il prodotto, affinché chi compra possa valutarlo ed effettuare raffronti.
Della pasta secca, inizialmente le persone valutano il colore, che è la caratteristica più appariscente e dalla quale si è abituati da sempre a determinare la qualità. Poi valutano le dimensioni del prodotto e l’aspetto superficiale; infine valutano se i pezzi sono interi, o meglio, giudicano grave trovare dei pezzi rotti.
Anche l’artificio impiegato da molti pastifici di colorare le estremità delle confezioni, lasciando trasparente solo la parte centrale, non risolve il problema. Infatti, la valutazione del prodotto avviene sia nella fase di acquisto che nella fase di preparazione, che nella fase di consumo: chi si appresta a cucinare continuerà ad effettuare una valutazione del prodotto che sta impiegando. Questa valutazione […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista